Di recente l'attenzione verso la lettura "su carta" sta riscuotendo la giusta attenzione.
È un vero piacere per me riprendere dopo la pausa estiva con un editoriale che parla della lettura come forma, sempre più condivisa, naturale e genuina di crescita ed evoluzione dell'essere umano.
Dopotutto, mesi fa, precisamente a marzo di quest'anno è cominciata questa esperienza del nostro free press Maipiusolo News, credendo in un ritorno alla carta stampata, letta e condivisa tra persone, che crea dibattito, scambio di opinioni e che in un certo senso aiuta ad accrescere il proprio livello di conoscenza autentica, non quella appresa esclusivamente sulla rete.
Se lo dice un informatico come me che ha incominciato ad usare il protocollo "tripla w" sin dal 1995, potete crederci.
Due eventi su tutti hanno creato interesse e curiosità, uno serio e ben articolato che riguarda la lettera del Santo Padre Papa Francesco sul ruolo della letteratura nella formazione, scritta il 17 luglio 2024 e pubblicata sul Bollettino della Sala stampa della Santa Sede il 4 agosto 2024.
In 8 sezioni e 44 paragrafi, si rivolge ai prelati e al loro percorso di formazione pastorale che inizia così:
"Inizialmente avevo scritto un titolo riferito alla formazione sacerdotale, ma poi ho pensato che, analogamente, queste cose si possono dire circa la formazione di tutti gli agenti pastorali, come pure di qualsiasi cristiano. Mi riferisco al valore della lettura di romanzi e poesie nel cammino di maturazione personale".
La lettera apre in modo diretto richiamando i benefici della lettura di un buon libro e i molteplici benefici che esso porta allo spirito dell'uomo paragonato alla sciagura con l'avvento dei media, dei social, dei cellulari e di altri dispositivi, le fake news e il conseguente impoverimento che esso genera continuamente da quasi un ventennio, colpendo almeno tre generazioni contemporaneamente. Senza giri di parole, come è nel suo stile, va subito al punto rivolgendosi ai suoi adepti candidati al sacerdozio, chiedendo loro un radicale cambio di passo, invitandoli con fermezza a riprendere il cammino perduto. Richiama molteplici esempi e parole di importanti teologi o la sua esperienza di docente negli anni Sessanta e il corretto instradamento che egli opera a favore dei propri studenti circa i testi da far studiare.
Il testo completo si può leggere al link: press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2024/08/04/0600/01218.html
L'altro episodio accaduto in una Milano calma e assolata, il 22 agosto, riguarda uno sconosciuto cliente della libreria Hoepli di Milano nella centralissima storica libreria in via Hoepli. In un solo colpo ha acquistato 200 volumi per circa 10mila euro di spesa. "Una vendita eccezionale — racconta Matteo Hoepli - Sono rimasto stupito e ho trovato geniale l’idea che qualcuno possa ritenere una vetrina talmente bella da volerla comprare per intero. Parliamo oltretutto di uno spazio di cinque metri di lunghezza per tre di altezza".
"Poi abbiamo iniziato a svuotare la vetrina - spiega Manuela Stefanelli, direttrice della libreria — prima disponendo i libri nelle ceste e poi in borse di tela. Abbiamo anche chiesto al cliente se preferiva metterli in scatoloni di cartone più comodi per il trasporto, ma ha declinato l’offerta".
Il Cliente misterioso è stato singolare anche in cose secondarie come non chiedere alcuno sconto.
Questi due eventi così vicini nel tempo per quanto molto diversi tra loro indicano, a mio avviso, che “c’è vita nel mondo dell’apprendimento attraverso la lettura di un buon libro”. Possiamo ancora credere in un sorpasso a discapito dei social media, intesa come quella di uscire per comprare un libro - non necessariamente un centinaio, sia chiaro- prendersi del tempo per se stessi, del proprio equilibrio, del proprio spirito e coltivare un benessere interiore costruito lentamente man mano che ci si immerge in una lettura avvincente e che stimola il lettore a sentirsi parte attiva di questo processo, non passiva e sottostante, come accade quando scrolliamo per diverso tempo i tanti post di foto e testo spesso insulsi, densi di ego riferimento e arroganza e, dopo averne visti a più non posso, ci sentiamo uguali a prima di averli consultati. Se si immagina che il tempo che trascorriamo (trascorrono) sui social a leggere e guardare cose inutili e spesso anche fasulle, le parole del Santo Padre giungono a noi come una benedizione ed illuminazione che ci salva dagli abissi e dai quali purtroppo, capita che qualcuno non riesca più a tornare indietro.
Questi due eventi cosi vicini e cosi illuminanti rievocano alla mia memoria l’intervista di Bill Gates all’antropologo Jared Diamond in cui, nel presentare la sua opera editoriale UPWHEALS Turning points for Nations in crisis – maggio 2019 , un confronto di alto livello tra due menti elevate, che discutono della direzione che segue il mondo, tra la modernità rappresentata da B. G. prevalentemente – colui che ci ha sdoganato all’uso domestico del PC - e la conoscenza dell’antropologia di J. D, spiega con cognizione di causa, che il mondo in cui prevale la tecnologia, va verso l’implosione. Se ciò non accadrà, sarà solo merito di quei popoli in cui la tecnologia non avrà preso il sopravvento, come i papuasi ( abitanti della Papua Guinea), per i quali si comunica guardandosi negli occhi, esclusivamente con la parola. Lui dice: “ speech face by face and understand the body lenguage”.
Fonti: press.vatican.va - Hoepli Official page on FB - gatesnotes.com
Comments