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Immagine del redattoreVincenzo De Feo

Procedimento formale: UE contro META

Aggiornamento: 6 giu

Meta ha stimolato ancora l’attenzione dell'Unione Europea in termini di violazione della tutela della privacy. Poche settimane fa il tema del dibattito in questo senso riguardavano la sicurezza delle imminenti elezioni e la limitazione della disinformazione. Oggi il procedimento formale avviato riguarda un approfondimento per valutare se Meta abbia violato il DSA sul tema della protezione dei minori, in particolare sulla dipendenza generata dai video e sui metodi di verifica dell'età utilizzati dall'azienda. Il punto centrale è: se gli algoritmi delle piattaforme social FB e Instagram potrebbero "stimolare dipendenze comportamentali nei minori": il risultato sarebbe ciò che in inglese viene definito effetto "rabbit-hole" (tana del coniglio), ovvero il caso in cui "gli utenti seguono le raccomandazioni algoritmiche per video più estremi rispetto a quello che stavano guardando e da canali a cui non erano iscritti" [Stanford Internet Observatory]. Riguarda per il medesimo effetto TikTok che ha subito formali accuse anche da parte degli USA.


i loghi di Facebook e Meta
Facebook - Meta

META, proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, non rispetta il DSA sui minori: procedimento formale dell'UNIONE EUROPEA 


La Commissione Europea vuole constatare l'eventuale esistenza di inadempienze in merito a:

1- conformità al DSA dei criteri di valutazione ed attenuazione dei rischi generati dalle interfacce di Facebook e Instagram sul benessere fisico e mentale dei minori. Sfruttando "le debolezze e l'inesperienza dei minori" esiste infatti il rischio di causare "comportamenti di dipendenza" o l'effetto tana del coniglio.

2- rispetto del DSA riguardo l'efficacia degli strumenti messi in atto da Meta per verificare l'età degli utenti   

3- conformità al DSA sulle misure messe in atto da Meta per garantire la tutela della vita privata e la sicurezza dei minori Qualora le inadempienze dovessero essere comprovate.

Sono i responsabili della supervisione, dell'applicazione e del monitoraggio della legge sui servizi digitali. In Italia questo compito spetta all'AGCOM. Questo il par. 1 dell'art. 28 del DSA: "I fornitori di piattaforme online accessibili ai minori mettono in atto misure adeguate e proporzionate per garantire un elevato livello di privacy e sicurezza dei minori durante il loro servizio".


i supervisori, dell'applicazione e del monitoraggio della legge sui servizi digitali, in Italia, è unicamente AGCOM


AGCOM non vive un periodo tranqillo con le posizioni di META a tutela della privacy dei propri iscritti (e dei propri interessi). Di recente, in previsione delle elezioni Europee del 12 giugno 2023,  ha ha deciso di non divulvare o comunque non lasciare le briglia sciolte a sponsorizzate di natura politica, consapevole della potenza dei social per indirizzare il pensiero e il cosiddetto "sentiment" degli elettori. AGCOM ha fatto una alzata di scudi contro il colosso di Menlo Park (USA), ma chredo che ci sarà poco da fare, questa decisone a mio avviso, da una consapevolezza e un'esperienza maturata in 30anni di professione in questo campo, non sarà minimamente presa i nconsiderazione e i nostri organi di controllo, come spesso accade quando dall'altra parte del tavol odel confronto di sono i BIG DATA, rimedierà un nulla d ifatto, non saranno nemmeno presi in considerazione, anche perche i tempi sono decisamente stretti.


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